Sanificazione

INTRODUZIONE ALLA TIPOLOGIA DEL SERVIZIO

Per creare un ambiente sano (da microorganismi patogeni), una semplice detersione per eliminare lo sporco non è sufficiente, in questo modo si ottiene al massimo un buon livello d’igiene.

Un ambiente Sano, per essere definito tale, necessita infatti di una vera prevenzione e di un controllo ambientale costante che raggiunge il suo culmine mediante la disinfezione di un ambiente.

In generale ogni ambiente necessita di una sicura ed accurata sanificazione, in particolare nei luoghi chiusi dove la convivenza di un’alta densità di persone può incrementare notevolmente il rischio di contaminazione ambientale. Tra i più comuni abbiamo:

  • servizi igienici e locali di collettività;
  • asili, scuole, istituti;
  • alberghi, centri di benessere;
  • ospedali, cliniche, laboratori d’analisi;
  • case di cura e di riposo;
  • uffici: l’obiettivo ultimo della disinfezione ambientale negli uffici è aumentare la qualità del contesto professionale. Ovvero limitare e frenare la sindrome dell’edificio malato. Questo termine: Sick Building Sindrome(SBS), è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una reazione al microclima (clima indoor) che colpisce la maggioranza degli occupanti di uno stesso edificio. Non esiste una causa unica ed evidente a questa sindrome ma l’interazione di diversi fattori, possono creare uno stato di malessere che si manifesta nei soggetti colpiti.
  • reparti industriali e attrezzature;
  • caserme, aziende agricole;
  • ambienti di produzione preparazione e distribuzione alimentari: aziende alimentari, bar, mense, cucine, ristoranti, agriturismi come da sistema HACCP e successivo approfondimento del “Pacchetto igiene” a livello internazionale;
  • automezzi, aerei, treni, navi.

Tra le diverse procedure di Sanificazione definite dalla L. 82/94 La DISINFEZIONE è la misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione od allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi, protozoi allo stato vegetativo (non attiva sulle spore) al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti od ambienti. Il concetto di disinfezione se applicato a superfici e ambienti ha diverso significato rispetto alla sterilizzazione; infatti per sterilizzare si intende l’eliminazione e/o inattivazione totale di qualsiasi forma vivente, compresi spore e nematodi, mentre questo tipo di sanificazione non elimina tutti i microrganismi, ma solo una percentuale notevolmente variabile, che dipende da vari fattori:

  • Carica microbica e resistenza dei microrganismi presenti:
  • I batteri Gram-negativi (presenza della membrana esterna) sono generalmente più resistenti dei Gram-positivi ai disinfettanti;
  • Micobatteri, endospore e cisti protozoarie sono molto resistenti ai disinfettanti;
  • I virus sprovvisti di envelope(involucro composto da fosfolipidi e glicoproteine) sono generalmente più resistenti a disinfettanti rispetto ai virus con envelope;
Livello di resistenzaPatogeni ambienti di lavoroPatogeni
Spore battericheClostridium difficile
MicobatteriMycobacteriaceae
Virus (piccoli) non lipidiciPoliovirus
FunghiCandida albicans
Batteri in forma vegetativaPseudomonadaceae,Staphylococcus aureus
Virus lipidici o medie dimensioniCovid-19, HIV, HBC
  • Presenza di “biofilm” batterico: comunità cellulare multistratificata sessile in cui gli elementi cellulari sono immersi in una matrice polisaccaridica (slime). La matrice potrebbe influenzare l’attività del disinfettante o inattivandolo interagendo chimicamente con esso o rallentandone la diffusione;
  • Presenza di materiale organico o sporco, che può inattivare i disinfettanti o proteggere i microrganismi;
  • Concentrazione del disinfettante. Deve essere quella raccomandata perché una concentrazione inferiore può risultare inefficace, una concentrazione superiore può essere addirittura meno efficace, creando forme di resistenza ai disinfettanti, oltre ad essere svantaggiosa economicamente e tossica per l’ambiente e per l’operatore;
  • Tempi di contatto: devono essere quelli raccomandati perché tempi inferiori rendono inefficace la disinfezione;
  • Ambiente: temperatura (Optimum: 20-37°C – Una diminuzione della temperatura generalmente riduce l’efficacia) e pH del mezzo;
  • Geometria, porosità e rugosità della superficie da disinfettare: una superficie irregolare può rendere difficoltoso il contatto con il disinfettante.

Le caratteristiche chimiche e chimico-fisiche degli alimenti sono tali da permettere la colonizzazione e lo sviluppo di un gran numero di microrganismi.

Superfici, ambiente, attrezzature, personale coinvolto nella produzione, depositi di stoccaggio, il trasporto e la distribuzione rappresentano spesso importanti nuove fonti di contaminazione microbica degli alimenti. La possibilità che insetti e roditori fungano da vettori di microrganismi patogeni è conosciuta da lungo tempo, soprattutto se parliamo di alcune specie che abitualmente frequentano rifiuti, fognature, escrementi o materiale organico in putrefazione fungendo così da “vettori”. Mosche, mosconi, blatte, topi, le stesse formiche possono essere potenziali e pericolosi veicoli di trasmissione di malattie e partecipare alla diffusione di microrganismi patogeni. Per controllare e limitare questo fenomeno non sempre è sufficiente eliminare la causa del trasporto e quindi i vettori, ma sono necessari particolari trattamenti di disinfezione atti a rendere sani determinati ambienti confinati ed aree di pertinenza.


CAMPI D’APPLICAZIONE

La disinfezione ambientaledi routine è consigliata per alcuni “punti critici” a rischio infettivo elevato dove sono sempre presenti gli utenti finali come ad esempio uffici, locali pubblici, scuole e comunità oppure aree sensibili di stoccaggio e/o preparazione “food processing” in aziende alimentari, zootecniche, ristorazione, farmaceutiche come da sistema HACCP. Un ciclo di sanificazione ordinaria e/o straordinaria deve essere effettuato ogni qualvolta lo si renda necessario:

  • situazioni epidemiologiche a rischio e/o pandemiche;
  • contaminazioni accidentali microbiologiche in ambienti civili e industriali;
  • imbrattamento di superfici con materiale organico;
  • subentro in nuovi locali per eliminare eventuali rischi portati dalla gestione precedente;
  • sanificazioni post-mortem;
  • dopo rinvenimento di tracce (peli, escrementi, urine, camminamenti) di roditori, volatili (es. piccioni) o altri animali o dopo rimozione delle relative carcasse;
  • dopo la contaminazione ambientale accidentale da parte di insetti.

MODALITÀ OPERATIVE DELLA DISINFEZIONE CHIMICA

Verranno utilizzati disinfettanti chimicia base di Sali quaternari di ammonio, ipoclorito di sodio e similari,approvati e registrati dal Ministero della Salute, che provocano la distruzione fisica dei microrganismi patogeni (microrganismi Grampositivi, Gram-negativi, Virus e contro funghi, lieviti, ecc.) e uniscono ai principi attivi essenze che enfatizzano l’emissione profumata, scaturita dalla reazione chimica.

I prodotti utilizzati sono particolarmente indicati per la disinfezione e deodorazione, pulizia di superfici nell’igiene pubblica, civile e industriale, per ospedali, scuole, alberghi, mercati, locali pubblici, mezzi di trasporto, servizi igienici, allevamenti, stalle e ovunque esistano colonie microbiche da distruggere.

Scopo

L’attività di disinfezione di aree industriali e urbane ha l’obbiettivo di uccidere i microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni presenti su superfici/volumetrie ed oggetti riducendo la carica microbica fino a livelli di sicurezza ottimali.

Attrezzature e prodotti

Gli interventi di disinfezione possono prevedere l’utilizzo di attrezzature e prodotti diversi in funzione delle realtà da trattare:

  • irrorazione di disinfettanti liquidi, emulsionabili in acqua, attraverso pompe manuali a precompressione;
  • nebulizzazione negli ambienti confinati di sostanze disinfettanti liquide con nebulizzatori elettrici ULV – Soluzione disinfettante veicolata da particelle di 15-20 micron di diametro.
  • trattamento con bombolette a svuotamento automatico o fumogene.

Metodi

La programmazione di un intervento chimico prevede alcuni passaggi chiave essenziali per la corretta impostazione del servizio presso il Cliente; in particolare:

  • Sopralluogo: da effettuarsi con il personale di riferimento dell’azienda committente presso le aree oggetto di servizio per stabilire il tipo di intervento e gli orari e le operazioni di detersione/pulizia, a carico dell’azienda committente, prima del trattamento di disinfezione;
  • Preparazione attrezzatura e prodotti: gli operatori verificano i documenti dell’agente commerciale al fine di definire le attrezzature e i materiali necessari all’intervento, li prelevano dal magazzino, li caricano nel mezzo a loro disposizione e verificano che la borsa di lavoro contenga tutti i dispositivi di protezione individuale (DPI) ed il vestiario in dotazione. I prodotti disinfettanti impiegati saranno distribuiti con le modalità prevista da schede tecniche e di sicurezza;
  • Accertamenti preliminari alla disinfezione: Gli interventi di disinfezione devono essere effettuati in assenza di persone e animali domestici e con i locali sgombri da alimenti e suppellettili che abbiano a che fare con gli alimenti. Se vengono effettuati interventi con saturazione ambientale (nebulizzazione o prodotti pronto uso) seguire le procedure speciali: ad esempio, accertarsi che venga disinserito l’impianto di ventilazione e aspirazione, posizionare cartelli alle porte con indicato “vietato l’ingresso” ed orario e modalità di riapertura;
  • Durante il trattamento porte e finestre dei locali trattati devono rimanere chiuse.
  • Trattamento;
  • Relazione finale: viene consegnata al Cliente una relazione/report dell’intervento con i dati relativi al tipo ed alla quantità di ogni preparato usato, i luoghi trattati, la data e l’ora in cui poter riaccedere ai locali, le norme di sicurezza prima di poter soggiornare nuovamente nei locali (es: aerare bene i locali prima di soggiornarvi). Il Cliente viene informato anche di eventuali precauzioni da adottare per evitare il rischio di esposizione accidentale.